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Fonti di Cogozzo

  • La fonte
  • Come funziona
  • Il valore delle sorgenti naturali
  • Cenni storici

La fonte

La fonte storica di acqua per Brescia

Fin dagli inizi del secolo scorso, le acque delle sorgenti situate a nord della città hanno integrato quelle della storica rete idrica che parte dalla Fonte di Mompiano.

Le fonti di Cogozzo, situate nel comune di Villa Carcina, sono due distinte sorgenti: Siviano e Pratopozzo.

Le fonti forniscono circa 1.500.000 metri cubi di acqua all’anno ai tre comuni di Villa Carcina, Concesio e Brescia.  Nel suo percorso verso sud l’acqua delle fonti approvvigiona per circa 70.000 metri cubi l’anno il comune di Villa Carcina. Poco meno di 600.000 metri cubi l’anno vanno invece al comune di Concesio, coprendo circa il 40% del fabbisogno del paese.

Più di metà dell’acqua è destinata comunque al comune di Brescia: 800.000 metri cubi all’anno che costituiscono circa il 3,5% del fabbisogno idrico della città.

Le fonti servono oggi circa 30.000 abitanti.

Come funziona

Il ruolo fondamentale della fonte nel ciclo idrico integrato

Le fonti di Cogozzo sono costituite da una vasca che raccoglie l’acqua e la immette nell’acquedotto. Dopo essere stata sottoposta a disinfezione tramite impianti a biossido di cloro, l’acqua viene convogliata in condotte di adduzione, non collegate alle case, che alimentano i serbatoi di accumulo della città.

Gli impianti di disinfezione sono dotati di allarmi e collegati alla sala centrale di telecomando che è presidiata da operatori h24 per monitorare le anomalie e intervenire da remoto sugli organi idraulici di sezionamento, quando necessario.  

Il valore delle sorgenti naturali

Le sorgenti naturali sono fonti idriche che non necessitano di energia per l’approvvigionamento

Le sorgenti naturali sono fonti idriche che non necessitano di alcun dispendio energetico per l’approvvigionamento della risorsa. Al contrario, l’estrazione dell’acqua dal sottosuolo attraverso pozzi necessita di un importante consumo di energia per rifornire gli utenti. Basti pensare che fornire la stessa acqua potabile che ora proviene da Cogozzo utilizzando dei pozzi necessiterebbe di un consumo elettrico di circa 770 MWh pari a circa 170 tonnellate di CO2 equivalenti.

Il nostro impegno nella gestione idrica, infatti, si concentra nella massimizzazione dello sfruttamento dell’acqua delle fonti.

Cenni storici

Una storia che risale all’epoca romana

A seguito dell'acquisto dei terreni in cui si trovano le sorgenti di Cogozzo, nell’aprile del 1912 il Comune di Brescia avviò i lavori per utilizzarne le acque, ultimandoli circa un anno dopo. Già nella prima metà del 1914, l’acqua di Cogozzo giungeva nei sobborghi di Brescia più ad alta quota, sia nelle periferie orientali che in quelle occidentali.

La nuova rete idrica andò a integrare quella più antica che, partendo da Mompiano, copriva gran parte della città e le periferie meridionali: nel complesso, le fonti di Mompiano e Cogozzo fornivano così circa la metà del fabbisogno di acqua della città. Negli anni, con la crescita delle necessità idriche, tale apporto si è andato riducendo all'attuale 14% circa. 

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